FRATERNITA' OFS DI RUTIGLIANO Celebrazione del Capitolo locale RELAZIONE TRIENNIO 2004 - 2007 Introduzione Apriamo oggi, 9 giugno 2007, il Capitolo Elettivo della Fraternità O.F.S. di Rutigliano, che ha avuto nella giornata di ieri un prologo, tutto spirituale, durante il quale ci siamo affidati al Signore, lo abbiamo ringraziato per tutti i doni che ci ha concesso in questi anni e abbiamo anche invocato lo Spirito Santo affinché ci aiutasse a discernere con sapienza. Si, perché oltre a scegliere le persone idonee che dovranno mettersi al servizio della fraternità con spirito di abnegazione e impegno, dobbiamo operare delle scelte importanti ed è solo con l'aiuto divino che potremo avere la forza e il coraggio di portarle avanti. Alla celebrazione di questo momento molto ci hanno aiutato i quattro incontri di aggiornamento pre-capitolare che fratelli di altre fraternità ci hanno donato. Per loro il nostro ricordo e il nostro ringraziamento. Un saluto fraterno a Carmela Gadaleta, segretaria del Coordinamento Regionale, delegata dalla Coordinatrice Regionale a presiedere questo Capitolo; un saluto anche a P. Fortunato, vice-ministro provinciale della Vice Provincia del Mozambico, e a Suor Maria Annunziata, francescana del 2° ordine, la loro presenza è segno dell 'unione spirituale dell'O.F.S. con tutta la famiglia francescana. Al termine di questo triennio mi preme innanzitutto ringraziare il Consiglio che mi ha aiutato in questo compito, in quanto mi sono trovato scaraventato dalle circostanze, ad assumere la guida di questa fraternità, dopo le dimissioni della ministra eletta, Larizza Gianna. Un grazie anche a P. Stefano che con la sua costante presenza è stato un punto di riferimento. Infine un grazie anche a tutta la fraternità che mi ha accolto con benevolenza dimostrandomi affetto e amicizia. L'assemblea in ascolto della relazione triennale Analisi La nostra è una fraternità dal punto di vista anagrafico non si discosta molto da tante altre fraternità. Su un totale di 137 iscritti, di cui 111 donne e 26 uomini, il 47 %, cioè quasi la metà è al di sopra dei 70 anni, il 20 % è tra i 60 e i 70 anni, un altro 20 % è tra i 50 e i 60 anni e solo il 13 %è al di sotto dei 50 anni. In questo ultimo triennio ci sono state 13 professioni e attualmente abbiamo 5 novizi e 2 fratelli che hanno intrapreso il tempo di iniziazione. La nostra fraternità sta vivendo un periodo di crescita costante e il dato importante è che le nuove adesioni sono per la maggior parte di giovani e provenienti anche dal “Gruppo Famiglie Francescane”. La presenza all'interno della comunità francescana di questa realtà ha sopperito alla mancanza della Gifra e degli Araldini. Queste vocazioni vogliono dirci che S. Francesco continua a benedire la nostra fraternità e che il francescanesimo trasmette ancora oggi qualcosa di importante all'uomo. Formazione In questi anni la formazione, elemento indispensabile per la crescita spirituale della fraternità, si è basata sui testi proposti dell'OFS d'Italia. A tale proposito è necessario mettere in evidenza che i testi sono di difficile approccio, poco interessanti nelle tematiche e poco adatti a fraternità formate per lo più da anziani. Ciò ha portato a far scemare nel tempo l'entusiasmo e la partecipazione agli incontri di formazione. Certamente il nuovo Consiglio dovrà affrontare questo aspetto e correggere la rotta, con incontri che affrontino tematiche attuali o discutere insieme sugli argomenti trattati dalla nostra rivista nazionale, oppure potremmo avere incontri di "Lectio divina" o di studio delle Fonti Francescane o sulla Regola e Costituzioni. C'è anche qualcosa da correggere nella nostra fraternità: incontrarci una sola volta al mese per la formazione è troppo poco. Un altro motivo per cui gli incontri di formazione sono stati poco seguiti va ricercato anche nel luogo stesso degli incontri. La chiesa è indubbiamente il luogo privilegiato dove la comunità cristiana si ritrova, ma certamente non può essere un luogo di confronto. Per cui è necessario cercare un luogo più adatto agli incontri di formazione dove tutti possono sentirsi a proprio agio, cercando anche di trovare soluzioni alternative o complementari all'orario e ai giorni per andare incontro anche alle esigenze di tutti: ormai la fraternità non è fatta solo di pensionati o anziani legati all'orario della messa, ma vi sono molti lavoratori, coppie che per motivi diversi, forse preferiscono i giorni feriali e orari più consoni alle loro esigenze. Esperienze positive di incontro sono stati i pellegrinaggi che abbiamo fatto ad Assisi, all'Eremo di Montecasale, a Loreto per non dimenticare la nuova esperienza fatta quest'anno con il momento di preghiera comunitario al cimitero durante l' ottavario dei defunti o la visita ai "sepolcri" il giovedì santo: sono state esperienze che hanno rinsaldato i legami e certamente vanno ripetute nei prossimi anni. Altri momenti di aggregazione ma anche di revisione personale e di fraternità sono stati i ritiri annuali di Avvento e di Quaresima. Se la formazione della fraternità ha presentato alcune lacune, gli incontri di formazione con i novizi e i neo professi sono stati continui e seguiti con interesse lungo tutto l'anno sociale. Tenuti ogni quindici giorni, devo riconoscere che c'è stato impegno, dedizione e partecipazione attiva. Se all'assenza della figura del Maestro dei Novizi si è fatto fronte con quella del Ministro, è necessario che il nuovo Consiglio individui un fratello o sorella capace e preparato che possa svolgere al meglio la funzione di Maestro dei Novizi, figura essenziale e peraltro richiesta dalla Regola e dalle Costituzioni. Nuove esperienze formative Inoltre sono necessari metodi e strategie nuove nel campo della formazione, ad esempio, la costituzione di un equipe di formatori itineranti che avessero il compito di girare per le varie fraternità facendo delle vere e proprie lezioni ai ministri e ai maestri dei novizi; oppure, incontri di formazione comune tra fraternità vicine, per uno scambio di idee, esperienze e testimonianze. A tal proposito vi comunico che insieme ai ministri delle fraternità di Turi, Conversano, Noicattaro e Triggiano abbiamo deciso di iniziare già da quest‘ anno, in via sperimentale presso la fraternità di Turi, incontri di formazione tenuti dai ministri delle fraternità vicine; dal prossimo anno, se l'iniziativa sarà positiva, anche da noi verranno i ministri delle fraternità vicine ad animare gli incontri. Questo anche in un'ottica di unità: siamo una sola famiglia francescana. Come fraternità in questi anni abbiamo partecipato e collaborato alle tante iniziative che la chiesa zonale ha proposto. Indubbiamente la cellula primaria della Chiesa è la Parrocchia e ognuno di noi francescani appartiene ad una parrocchia, per questo non dobbiamo mai far mancare il nostro apporto e impegno alla vita parrocchiale. Già la nostra fraternità partecipa attivamente nella Caritas, nei gruppi vincenziani o shalom e anche come catechisti. L'O.F.S. è e continuerà ad essere parte integrante della chiesa universale e di quella locale. Gifra e araldini La nostra fraternità però non è ancora una famiglia a tutti gli effetti, è incompleta; per considerarsi tale deve necessariamente avere al suo interno la Gifra e gli Araldini. Questa deficienza non ci deve scoraggiare, dobbiamo trovare nuovi modi per far avvicinare i piccoli al francescanesimo. Avevamo tentato con il Gruppo Famiglie Francescane, all'interno del quale i piccoli e i ragazzi avevano avuto un minimo di spazio, poi però non si è avuto la costanza e l'impegno di proseguire su questa strada. La presenza dei giovani e dei ragazzi è di vitale importanza in quanto essi possono rappresentare l'elemento trainante e rivitalizzante di una fraternità. Nicola Palumbo, Carmela Gadaleta, fra Stefano Dell'Ernia Missioni e progetti caritatevoli: passare dal Vangelo alla vita! Resta, però, ancora da affrontare un altro problema, che secondo me rappresenta il vero nocciolo dell'essere francescani. La nostra fraternità è riuscita in questi anni, così come ci indica la Regola, a passare dal Vangelo alla vita? Indubbiamente molti sforzi sono stati indirizzati verso le Missioni. Abbiamo mantenuto il nostro impegno per 2 adozioni a distanza, l'invio di un grosso forno per le ceramiche, la vendita dei calendari e tanti altri piccoli gesti personali. Ma non basta. Nel documento finale del 4° Convegno socio - politico dell'O.F.S. tenuto si a Loreto lo scorso anno, così si legge: "L'Ordine Francescano Secolare affronta le grosse problematiche di questa società con l'impegno prioritario di prendersi cura di chi non ha voce, di condividere le sorti di chi fa più fatica, ascoltando le grida degli oppressi con la consapevolezza di aver tanto ricevuto e di avere il dovere di restituire molto”. Questo è il mandato che ci viene affidato e di ciò il nuovo Consiglio dovrà farsi carico. E' bene che si continui ad impegnarsi per le missioni dei nostri frati e supportare l'impegno missionario dell'O.F.S. attraverso il CE.MI.OFS con tutto quello che già si fa. Però è necessario vedere ed affrontare le gravi situazioni che potremmo avere vicino a noi. Accanto a noi ci possono essere fratelli che non hanno voce, che sono soli, che sono oppressi dalle tante burocrazie senza cuore e non riescono ad ottenere quanto per diritto gli spetta. L' O.F.S. deve farsi carico anche di queste situazioni. Dobbiamo caratterizzare la nostra fraternità, dobbiamo essere riconosciuti non solo dall'etichetta o dallo stendardo che portiamo avanti nelle processioni, ma anche e sopratutto per l'impegno e la dedizione che avremo verso i fratelli. Oggi, infatti, più che mai essere francescani significa conoscere il mondo che ci circonda e saperlo rinnovare e riformare alla luce dell'insegnamento di Cristo e del nostro Padre Francesco. Vita spirituale Per ultimo e non perché sia l'aspetto meno importante, vorrei dire qualcosa rispetto alla vita spirituale. La messa serale, dove una decina di anziani terziari si incontrano, non basta. La preghiera e l' Eucaristia devono essere il centro della vita fraterna. La messa della seconda domenica del mese deve essere il momento in cui tutta la fraternità si ritrova nella preghiera. Riserviamo un giorno alla settimana all'adorazione eucaristica; prendiamo la santa abitudine di incontrarci per celebrare i vespri, continuiamo a celebrare la messa della fraternità, però troviamo nuove occasioni per pregare insieme. Il nuovo consiglio: Nicola Palumbo, ministro; Barone Vito, Vministro; consiglieri: Capotorto Vito, Didonna Giuseppe, De Bellis Francesco, Lombardo Domenica, Cardascia Rosa, Carbonara Mauro, Simone Teresa Conclusioni Al termine di questa relazione vorrei richiamare per un attimo la vostra attenzione e il vostro ricordo al giorno in cui abbiamo sentito l'esigenza di farci terziari. Certamente era il Signore che ci ha chiamati nel momento in cui abbiamo scelto di seguire le orme di Francesco, quando abbiamo deciso di entrare nell'Ordine Francescano Secolare. Da quel momento, però, tante cose sono cambiate: l'entusiasmo iniziale è venuto meno. Coscienti di tutto ciò, che riconosciamo le nostre debolezze e i nostri errori sia individuali che come fraternità e poi se vorremo ancora seguire gli insegnamenti di Francesco dovremo impegnarci in prima persona, rinunciando anche al nostro tempo libero, a qualche serata trascorsa con la propria famiglia e i propri amici, a rimetterci anche dal punto di vista economico; questo è quello che ci viene richiesto per poter dire: io sono francescano. Impegniamoci, rimbocchiamoci le maniche e iniziamo da capo, come diceva S. Francesco. Non aspettiamo che siano gli altri a cominciare. Iniziamo noi. E io personalmente vi dico che sono disposto a dire di sì, perché ho scoperto che seguire il Signore e Francesco, anche se comporta tante rinunce, è bello! Grazie Il Vice Ministro Nicola Palumbo |