SCORRANO, 3 DICEMBRE 2006: RITIRO D'AVVENTO

FRATERNITA' OFS PUGLIA SUD

“Camminiamo incontro al Signore……..”, è il canto di lode che abbiamo rivolto al Signore.

Abbiamo così cominciato questo giorno, questo tempo d'avvento, il nostro ritiro zonale, camminando incontro al Signore che nascerà.

Le fraternità della Puglia sud riunite intorno alla mensa del Signore, oltre al ritiro d'Avvento, accompagnano e celebrano i cento anni delle fraternità di Scorrano, Muro Leccese e Maglie.

Ufficialmente oggi queste tre fraternità aprono le celebrazioni per festeggiare il centenario della loro fondazione, anni vissuti da francescani presenti nella chiesa con la chiesa per la chiesa, con Francesco presente nella vita di ognuno di noi, che rinnova il senso della nostra vita, illuminata dalla luce di Cristo.

Sono le parole d'augurio di fra Francesco Monticchio, assistente regionale a tutte le fraternità intervenute (ne era assente solo una, i fratelli e le sorelle erano più di 250!), unite alle parole della ministra nazionale Rosa Galimberti, che, impossibilitata ad essere presente, ha inviato una lettera di auguri.

Dopo il saluto del ministro della fraternità di Scorrano, Mario Presicce e di Carmen Partipilo,coordinatrice regionale, fra Roberto Francavilla apre il tempo di meditazione.

Fra Roberto Francavilla mentre riflette ad alta voce!

Santa Elisabetta : la sua spiritualità, come incarnarla oggi?
La vita di Elisabetta, breve ed eloquente, è una proposta attuale che parla con i gesti più che con le parole.

a) Il marito di Elisabetta era membro della crociata.

Le donne dei cavalieri seguono i mariti impegnandosi a vivere nella misericordia, nella carità e nella preghiera.
Si impegnano anche con un rito di investitura a vivere questo periodo di cavalleria.

Rimasta in casa, Elisabetta vive questo programma come una vocazione.

b) Scoppiata un'enorme carestia nel suo paese, Elisabetta ha dovuto decidere come intervenire ed è diventata la misericordia per eccellenza.
Dal suo modo di essere derivano i tre epiteti di Elisabetta:

La donna
Elisabetta ha un trattamento di favore per la sua nobiltà e per il suo rango. Ha saputo dire che non aveva solo l'anima, ma spirito d'amore e carità.
Nella Mulieris dignitatem (31) il papa nomina Santa Elisabetta, donna la cui maternità non è solo fisica ma anche dello spirito.

La laica cristiana

Dice Papa Pio XII: i fedeli laici si trovano nella linea avanzata della Chiesa, sono la chiesa.

Elisabetta ha vissuto nella chiesa da laica. Risponde alle sfide del suo tempo vivendo eroicamente la carità: quello che aveva Elisabetta lo dona ai poveri e per questi ultimi della società con i suoi beni costruisce un ospedale.

Con il suo modo di vivere la carità, che non è elemosina ma amore intelligente, insegna a noi francescani di oggi che la carità va organizzata, studiata e programmata.

Inoltre Elisabetta vive in Germania come Francesco in Italia adattandone lo spirito, ciò che ha fatto Francesco lo ha fatto Elisabetta. Erano innamorati entrambi di Cristo.

La penitente francescana

Elisabetta emette la sua prima professione nelle mani di Corrado, suo padre spirituale, e insieme alle sue ancelle formano una piccola fraternità di preghiera e di conversione.

Con la seconda professione formano una fraternità religiosa impegnandosi a vivere la misericordia di Dio, la cortesia, l'amabilità, le buone maniere.

Come incarnare oggi la sua spiritualità francescana secolare? Come ci indica Francesco! Come ha fatto S. Elisabetta!

Vivere la nostra missione di secolari nel mondo, essere garbati e cortesi. Dire una parola di speranza che esorta, che incoraggia, che aiuti.

E se il Signore ce lo chiede e ne dà la grazia, dare la vita nel compimento della volontà di Dio.

Come don Tonino Bello, il francescano dei nostri giorni, la cui vita è stata un servizio per i poveri, per gli ultimi.

In questo tempo di attesa interroghiamoci e cerchiamo di darci delle risposte.

La giornata è stata arricchita da una suggestiva e simbolica celebrazione per il centenario della fondazione delle fraternità di Scorrano, Maglie e Muro Leccese.

La coordinatrice Carmen Partipilo ha consegnato il Crocifisso di San Damiano ai rispettivi ministri Mario Presicce, Nenuccia Portaluri e Salvatore Montefusco.

Dal convento in processione siamo andati nella chiesa madre di Scorrano dove ci attendeva il vicario del vescovo.

IL DONO DELLA LUCE !

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Nel pomeriggio abbiamo pregato per questo tempo di attesa del Messia che deve venire, che ci chiama a compiere la nostra missione che egli ci affida andandoGli incontro, spogliandoci delle nostre paure e difficoltà, sicuri che egli ci comprende e ci ama così come siamo.

Ad ogni ministro è stata affidata la lampada d'Avvento da portare e consegnare alle nostre fraternità.

Francesco come Elisabetta sono dono di Dio all'umanità.

Entrambi hanno saputo esprimere il Vangelo nella loro vita.

Se dovessero affidare una missione a noi laici francescani direbbero: difendete l'uomo, date dignità ad ogni uomo, siate figli di Dio, siate fratelli!

Noi siamo chiesa in cammino: camminiamo incontro al Signore.

I ministri delle fraternità hanno ricevuto la lampada d'avvento da consegnare nelle loro fraternità!

Dopo i saluti ognuno è tornato alla propria casa, alla propria fraternità con il cuore gonfio di gioia e di serenità.

Carmela Gadaleta

Segretaria regionale Ofs