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Ci sono 2989 messaggi in 299 pagina/e

21/05/2010 08:45:57 Voto:
Quando gli facevano notare il rigore della sua vita,
[Francesco]rispondeva di essere stato dato come modello all'Ordine,
per incoraggiare come aquila i suoi piccoli al volo.
[...] E ben a ragione. Perché si guardi più ai fatti che alle parole dei superiori.
[...]Tuttavia si deve mettere in pratica ciò che essi dicono autorevolmente,
affinché la corrente d'acqua giunga alle aiuole,
anche se i canali rimangono aridi.
E di tanto in tanto si raccolga la rosa dalle spine,
in modo che il maggiore serva al minore.
Fonti Francescane, 759  IP:79.52.75.251 http://

20/05/2010 13:05:00 Voto:
Santa Maria, donna vera, icona del mondo femminile approdato fi-nalmente nella Terra Promessa, aiutaci a leggere la storia e a interpre-tare la vita, dopo tanto maschilismo imperante, con le ***egorie tenere e forti della femminilità.
In questo mondo così piatto, contrassegnato dall'intemperanza del ra-ziocinio sull'intuizione, del calcolo sulla creatività, del potere sulla te-nerezza, del vigore dei muscoli sulla morbida persuasione dello sguardo, tu sei l'immagine non solo della donna nuova, ma della nuo-va umanità preservata dai miraggi delle false liberazioni.
Aiutaci, almeno, a ringraziare Dio che, se per umanizzare la terra si serve dell'uomo senza molto riuscirci, per umanizzare l'uomo vuol servirsi della donna: nella certezza che stavolta non fallirà.
don tonino bello  IP:93.43.136.59 http://

19/05/2010 14:58:58 Voto:
Ci sono delle prediche che gli uomini d'oggi vogliono vedere con gli occhi e non ascoltare con le orecchie.

Il rispetto dell'altro...

Il riconoscimento della dignità di ogni essere umano...

Il rifiuto di ogni violenza...

L'impegno a favore di un mondo più giusto e più libero...

...i valori "genuinamente" cristiani

...riassumibili nella fede in Dio, nella speranza di un futuro migliore,

e soprattutto nella "carità" per i fratelli più poveri.

Perché,
se la fede ci fa essere credenti
e la speranza ci fa essere credibili,
è solo la carità che ci fa essere creduti.

[TONINO BELLO,Scrivo a voi...Lettere di un Vescovo ai ***echisti, 1992]
lena  IP:79.52.75.251 http://

19/05/2010 14:48:29 Voto:
Santa Maria, serva del mondo, che subito dopo esserti dichiarata an-cella di Dio sei corsa a farti ancella di Elisabetta, conferisci ai nostri passi la fretta premurosa con cui tu raggiungesti la città di Giuda, simbolo di quel mondo di fronte al quale la Chiesa è chiamata a cin-gersi il grembiule. Restituisci cadenze di gratuità al nostro servizio così spesso contaminato dalle scorie dell'asservimento. E fa' che le ombre del potere non si allunghino mai sui nostri offertori.
Tu che hai sperimentato le tribolazioni dei poveri, aiutaci a mettere a loro disposizione la nostra vita, con i gesti discreti del silenzio e non con gli spot pubblicitari del protagonismo. Rendici consapevoli che, sotto le mentite spoglie degli affati***i e degli oppressi, si nasconde il Re. Apri il nostro cuore alle sofferenze dei fratelli. E perché possiamo essere pronti a intuirne le necessità, donaci occhi gonfi di tenerezza e di speranza.
Gli occhi che avesti tu, quel giorno. A Cana di Galilea.
don tonino bello  IP:93.43.131.153 http://

18/05/2010 21:57:59 Voto:
... Vedere il giro d 'Italia è stata
un'emozione immensa, tante biciclette un vento, un soffio. Un'altra giornata è trascorsa, lavorando ma ora sola con i miei pensieri, solo la musica di Dio,
una calma e una quiete nell'animo scende lantamente. Nessun pensiero, solo una grande gioia, pregare e cantare.
Grazie Dio per tutto ciò che mi dai da vivere
nn  IP:79.5.95.176 http://

18/05/2010 14:48:02 Voto:
Santa Maria, donna obbediente, tu sai bene che il volto di Dio, finché cammineremo quaggiù, possiamo solo trovarlo nelle numerose me-diazioni dei volti umani, e che le sue parole ci giungono solo nei ri-verberi poveri dei nostri vocabolari terreni. Donaci, perciò, gli occhi della fede perché la nostra obbedienza si storicizzi nel quotidiano, dia-logando con gli interlocutori effimeri che egli ha scelto come segno della sua sempiterna volontà.
Ma preservaci anche dagli appagamenti facili e dalle acquiescenze comode sui gradini intermedi che ci impediscono di risalire fino a te. Non è raro, infatti, che gli istinti idolatrici, non ancora spenti nel no-stro cuore, ci facciano scambiare per obbedienza evangelica ciò che è solo cortigianeria, e per raffinata virtù ciò che è solo squallido torna-conto.

don tonino bello  IP:93.43.164.148 http://

18/05/2010 14:45:12 Voto:
In attesa che l’amico torni…

Tu non sai cosa sia la notte
sulla montagna
essere soli come la luna;
nè come sia dolce il colloquio
e l’attesa di qualcuno
mentre il vento appena vibra
alla porta socchiusa della cella.

Tu non sai cosa sia il silenzio
nè la gioia dell’usignolo
che canta, da solo nella notte;
quanto beata è la gratuità,
il non appartenersi
ed essere solo
ed essere di tutti
e nessuno lo sa o ti crede.

Tu non sai
come spunta una gemma
a primavera, e come un fiore
parla a un altro fiore
e come un sospiro
è udito dalle stelle.
E poi ancora il silenzio
e la vertigine dei pensieri,
e poi nessun pensiero
nella lunga notte,
ma solo gioia
pienezza di gioia
d’abbracciare la terra intera;
e di pregare e cantare
ma dentro, in silenzio.

Tu non sai questa voglia
di danzare
solo nella notte
dentro la chiesa,
tua nave sul mare.
E la quiete dell’anima
e la discesa nelle profondità,
e sentirti morire
di gioia
nella notte.

( David Maria Turoldo )
un'amica......  IP:93.43.164.148 http://

17/05/2010 13:52:35 Voto:
Santa Maria, donna del silenzio, raccontaci dei tuoi appuntamenti con Dio. In quali campagne ti recavi nei meriggi di primavera, lontano dal frastuono di Nazareth per udire la sua voce? In quali fenditure della roccia ti nascondevi adolescente, perché l'incontro con lui non venisse profanato dalla violenza degli umani rumori? Su quali terrazzi di Gali-lea, allagati dal plenilunio, nutrivi le tue veglie di notturne salmodie, mentre il gracidare delle rane, laggiù nella piana degli ulivi, era l'unica colonna sonora ai tuoi pensieri di castità?
Che discorsi facevi, presso la fontana del villaggio, con le tue compa-gne di gioventù? Che cosa trasmettevi a Giuseppe quando al crepu-scolo, prendendoti per mano, usciva con te verso i declivi di Esdrelon o ti conduceva al lago di Tiberiade nelle giornate di sole? Il mistero che nascondevi nel grembo glielo confidasti con parole o con lacrime dí felicità? Oltre allo Shemàh Israel e alla monotonia della pioggia nelle grondaie, di quali altre voci risonava la bottega del falegname nelle sere d'inverno? Al di là dello scrigno del cuore, avevi anche un registro segreto a cui consegnavi le parole di Gesù? Che cosa vi siete detti, per trent'anni, attorno a quel desco di povera gente?
don tonino bello  IP:93.43.145.108 http://

17/05/2010 10:05:10 Voto:
Come cittadini, i missionari dovevano accettare di inserirsi in attività produttive per vivere del proprio lavoro; fuori dalle ore di lavoro, dovevano ritrovarsi come cristiani per comunicare la propria fede, pregare, vivere l'eucaristia, condividere la parola di Dio, perché nessuno si libera da solo, nessuno libera un altro, ma ci si libera in "comunione" con gli altri!
[PADRE FRANCESCO MONTICCHIO,Dalla parte degli ultimi.Padre Prosperino in Mozambico,Silvio Zamborani Editore]
lena  IP:79.52.75.251 http://

16/05/2010 17:13:12 Voto:
Santa Maria, donna del vino nuovo, fautrice così impaziente del cam-bio, che a Cana di Galilea provocasti anzitempo il più grandioso eso-do della storia, obbligando Gesù alle prove generali della Pasqua defi-nitiva, tu resti per noi il simbolo imperituro della giovinezza.
Perché è proprio dei giovani percepire l'usura dei moduli che non reg-gono più, e invocare rinascite che si ottengono solo con radicali rove-sciamenti di fronte, e non con impercettibili restauri di laboratorio.
Liberaci, ti preghiamo, dagli appagamenti facili. Dalle piccole conver-sioni sottocosto. Dai rattoppi di comodo.
Preservaci dalle false sicurezze del recinto, dalla noia della ripetitività rituale, dalla fiducia incondizionata negli schemi, dall'uso idolatrico della tradizione.
Quando ci coglie il sospetto che il vino nuovo rompa gli otri vecchi, donaci l'avvedutezza di sostituire i contenitori. Quando prevale in noi il fascino dello «status quo», rendici tanto risoluti da abbandonare gli accampamenti. Se accusiamo cadute di tensione, accendi nel nostro cuore il coraggio dei passi. E facci comprendere che la chiusura alla novità dello Spirito e l'adattamento agli orizzonti dai bassi profili ci offrono solo la malinconia della senescenza precoce.

don tonino bello  IP:93.43.165.141 http://

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