CIDÁLIA NORDELA… SI SFOGA:
… Ho voluto tradurre “alla lettera” questo grido disperato di rabbia, di indignazione e di collera popolare trovato in Facebook … racconta tutto il disagio di un popolo, quello della regione di Cabo Delgado al nord del Mozambico, che soffre e si sente abbandonato dal suo Governo.
Voglio dire e raccontare a tutti ciò che ci fa male, che fa male, che fa male qua dentro: vedere persone innocenti morire per niente, morire per niente, a perdere la vita per niente. E nessuno ci dà spiegazioni, non ci danno soddisfazione. Ciò che vorremmo sapere non ce lo dicono. Non c’è rispetto per la vita. Ciò che dovrebbero dirci non lo dicono.
Il bello è che quando arrivano le votazioni, quando arriva il tempo della campagna elettorale, il tempo dei comizi, allora vengono in Cabo Delgado, parlano la lingua di Cabo Delgado, vanno sotto e sopra e parlano… ma ora che la gente muore nessuno viene, nessuno parla, nessuno si espone…
Ciò fa male, questo punge, punge!
Ma ascoltate: questo Mozambico di chi è, di chi è? Del popolo? Quale popolo? Chi è il padrone di questa schifezza chiamata Mozambico? Chi è il padrone di questa schifezza? A chi appartiene?
Si dice: “ah no! noi siamo il popolo!” Ma quale popolo? Il popolo sta a morire, il popolo non è considerato per niente, il popolo non ha nessun valore. Quale popolo? Il popolo non ha nessun valore. Lo stesso popolo che ti vota, tu l’uccidi. È questo il popolo? É questo il popolo? É questo il popolo a cui fra due o tre o cinque anni verrai ancora una volta a chiedergli: “vota tizio, vota caio…” Sei stato votato, ma cosa hai fatto? Quando noi abbiamo bisogno di qualcosa tu che fai? dove sei?
Dici: “io sono mozambicano, ho orgoglio di esserlo, alzo la bandiera…” E batti anche il petto, batti il petto! Che mozambicano sei tu? Quale mozambicano senza valore! Anche se sei un dirigente. Questo è essere mozambicano? Battere e battere il petto, questo è essere mozambicano? E batti il petto ancora, “sono mozambicano”… ma senza nessun valore!
Stanno dicendo che Cabo Delgado non è più Mozambico! Cosa stiamo aspettando? Ci sono qui alcuni soldatini che vestono le loro divise camuffate, vanno dicendo nelle loro interviste che qui va tutto bene, sta tutto in pace, si vive bene, qui non c’è guerra … e subito senti: bum, bum, bum… Come puoi dire che tutto è tranquillo? Tutto tranquillo!
Ma noi riceviamo messaggi e immagini… di macchine e case stanno ad essere bruciate, e di persone sono fatte a pezzi… E ancora dicono: qui sta tutto bene! A Palma non c’è guerra, sta tutto bene. Ma cosa sta tutto bene? Si sente dire che non ci sono prodotti, che la gente scappa, si rifugia a Nampula, le scuole sono bruciate! Ma questa specie di governo non vede? Non si rende conto di queste situazioni sociali? Non ricorda più dov’è Palma eppure tempo fa è andato a chiedere voti! Non sa quello che succede per andare a soccorrere le persone? La stessa via che si percorre per andare a chiedere i voti è la stessa per andare a proteggerle; è la stessa strada! La strada che facesti per fare la campagna elettorale e per chiedere di essere votato è la stessa per soccorrere… Gli elicotteri, il denaro delle tasse … oggi le dovete utilizzare… andate a Palma!
State salendo sul palco per parlare, parlare, per dire cosa? Ma chi vuole ascoltarvi? Siamo stanchi di ascoltare! Noi vogliamo fatti. Basta con i bla bla! Basta con i bla bla in Mozambico… non basta? Fino a quando con i bla bla? Finora ci avete sporcato le labbra di zucchero… ora vogliamo bere una tazza di tè dolce! Noi vogliamo fatti! Fatti! E ancora fatti!
Ma sai che quando noi andiamo a votare perdiamo il nostro tempo a fare una lunga coda di ore e ore, dobbiamo lasciare le nostre famiglie, il lavoro… finanche ci obbligate a votare … E devi fare una coda enorme, soffrire fame e sete durante la coda… e poi non sei nessuno per colui che tu hai votato, non ti calcola per niente.
La gente sta morendo. I tuoi dolori sono solo tuoi, non abbiamo più sorriso sul volto, non abbiamo sorriso… sono cose che fanno male, fanno male. E ci venite a dire: dai sorridiamo un po'… sorridere cosa? Non abbiamo niente per ridere.
Permettetemi di dire: stanno uccidendo il nostro sorriso, stanno uccidendo la nostra gioia, ce la stanno uccidendo lentamente! Ci stanno distruggendo il nostro Mozambico sotto i nostri occhi!
Fratelli vi voglio dire che quello che sta succedendo oggi a Palma può succedere domani a Quelimane, può succedere a Beira o a Maputo. Non ci facciamo sorprendere. Loro non se ne preoccupano, non danno nessun valore alla nostra vita. Se sentiremo dire che è scoppiata una bomba a Beira o, che ne so io, è scoppiata la guerra a Tete o a Maxixe… non ci meravigliamo, è così che si comincia…
Se ciò che sta succedendo a Palma avvenisse a Maputo… sapete voi come farebbero? Se tutto questo succedesse a Maputo nel quartiere di Malhangalene o di Samalchilde o a Boane… io non conosco Maputo… Se tutto ciò fosse accaduto a Maputo, sapete cosa avrebbero fatto? Avrebbero già chiesto rinforzi dalla Germania, e che ne so io, dall’Inghilterra e non so da dove, per salvarsi. E sapete perché? Perchè loro, la loro casa ce l’hanno a Maputo, là sta la loro fortuna, là hanno le loro imprese, là stanno i loro figli, i loro zii, le loro famiglie e fratelli… già avrebbero svuotato pozzi e fondi per farla finita con il massacro. Ma siccome tutto questo succede nelle città di Palma e Pemba dove loro non hanno familiari nè case … ci hanno detto: ciao amici… vedetevela voi!
Fino a quando ci schiacceranno? fino a quando questi ci schiacceranno? Consumano soldi per porcherie che non interessano a nessuno.
Fermiamoci, fratelli. Apriamo gli occhi, apriamo gli occhi, mi capite? Apriamoli. Basta, basta!
Se io stessi nel governo, questi mi ammazzerebbero, mi ammazzerebbero perché non mi piace sedermi a fianco di un corrotto, non mi piace affatto, non posso! Ok? Loro scelgono a chi vogliono, si foraggiano a vicenda e schiacciano coloro che li servono a tavola.
Tutto ciò è duro, è forte, fratelli, molto doloroso, è doloroso! Fa male! Punge!
Siamo stanchi di stare in silenzio, siamo stanchi di piangerci dentro! Se noi dimagriamo non è per mancanza di una buona alimentazione, non è per questo. Mozambico è ricco sufficientemente per darci da mangiare, stiamo dimagrendo per la sofferenza, per il dolore, per l’angoscia che ogni mozambicano sente giorno dopo giorno!
Dicono che in Mozambico è finito tutto il denaro per causa del Covid 19. Ma che? Covid 19 ha preso i soldi e li ha messi in tasca o nel banco? Covid 19 ha preso il denaro di qualcuno? Quando è sparito il denaro? Dove è stato nascosto? Covid 19 ha gambe per andare a prendere i soldi dal banco?
Stanno diminuendo gli effettivi delle imprese dicendo che non c’è denaro per pagare i lavoratori…. Va bene … e noi moriremo di fame… come e dove possiamo arrangiare il cibo?
La schiavitù in Mozambico non è finita, non è finita la schiavitù, sì, c’è ancora schiavitù in Mozambico. Certamente non è la schiavitù del nerbo di bue. Sono i nostri governanti che ci schiavizzano in modo silenzioso. Basta!
Carissimi fratelli, basta! Non fingiamo di essere ciechi. Noi non siamo ciechi. Vediamo molto bene. Dio ci ha dato gli occhi. Noi vediamo!
E ancora i governanti dicono che il mozambicano ha diritti. Ma quali diritti? diritti di che? Quale diritto ha il mozambicano? Quello di piangere, di morire, gridare e soffrire! Sono questi i diritti del mozambicano ehhhhh?
No! Io sono mozambicano, ma non così, no! Te lo dico ancora: no! No! Abbiamo avuto dirigenti … ma adesso è troppo! È un abuso! É troppo! É troppo!