UN DOCUMENTARIO PER PADRE PROSPERINO GALLIPOLI MISSIONARIO CAPPUCCINO IN MOZAMBICO

nel 3° anniversario della sua morte

Testo di Mario Lovaglio. Traduzione dal portoghese (fra fra)

Rocco Luigi Gallipoli, conosciuto come Padre Prosperino Gallipoli, nato a Montescaglioso, provincia di Matera, fu (un frate cappuccino) missionario in Mozambico dal 1959 al 2004, quando morì a Maputo all'età di 72 anni.

Siamo convinti che è nostro dovere girare un documentario che racconti la storia di P. Prosperino perchè, come ha detto Walter Veltroni, sindaco di Roma:

Padre Prosperino in una delle sue ultime foto

realmente bisogna rimettere certe cose a posto , se pensiamo che un italiano di questo livello non è conosciuto nel nostro paese tanto quanto meriterebbe, mentre conosciamo tutto di certe persone che certamente hanno molto, ma molto meno valore di lui!.

Padre Prosperino ha lavorato senza riposo tutta la sua vita per dare dignità ed opportunità alle fasce sociali più debboli che vivono sulla faccia della terra, attraverso il lavoro organizzato in cooperativa, la formazione professionale e il supporto di una banca di micro-credito.

Fin dal suo arrivo in Mozambico ha portato avanti iniziative che servivano “a far crescere la capacità interna delle persone per alleviare la povertà altrui e cercare, attraverso il lavoro, la conquista dell'autonomia e della libertà per difendere la dignità dell'uomo”

Egli ha fondato a Maputo la “Unione Generale delle Cooperative” (UGC), specializzata nella produzione agricola e nell'allevamento di polli. Essa è composta da 5000 membri ed ha una ricaduta economica su circa 30.000 persone.

Il logo della UGC è: una donna con la zappa sull'omero ed un bambino sul braccio con lo slogan: producendo ci formiamo e ci liberiamo!

Probabilmente la UGC è la più grande cooperativa del continente africano il cui 95% dei membri è costituito donne.

P. Prosperino era una persona carismatica, un cristiano, un frate che aveva una viosione aperta del cooperativismo. Egli difese l'autonomia degli associati contro tutti coloro che la volevano strumentalizzare e asservire.

P. Prosperino col Presidente del Mozambico Samora Moises Machel in visita alle cooperative

Contro lo stato mozambicano che lo espulse dal paese nel 1979 e contro certi ambienti ecclesiastici che gli rimproveravano di non dare precedenza alla sua vocazione missionaria.

Fu definito “uno di quegli angeli che per caso cadono sulla terra per aiutare chi è in necessità!”. L'Africa è il luogo dove si possono trovare angeli di questo tipo, perchè lì c'è più bisogno di loro!

Missione di Morrumbala, 1963. P. Prosperino tra i ragazzi della scuola da lui costruita

Era un “santo rosselliniano” che rifiutava il conformismo ideologico, non sopportava l'ingiustizia sociale.

Caparbio, pieno di energia, concreto. Capace di intervenire nelle situazioni difficili. Era determinato nel “fare” e non nel “dire”. Aveva un'infinita vocazione a mettersi a disposizione dei diseredati.

Con l'andar del tempo, P. Prosperino allargò il suo campo di azione creando, all'interno delle 110 cooperative, centri di salute, laboratori, scuole per giovani e contadini, radio comunitarie, infrastrutture per il benessere e lo sviluppo dei cooperativisti e delle loro famiglie. Utilizzo energetico del bio-gas, mulino per la fabbricazione di mangimi, allevamento, macellazione e commercializzazione dei polli, centro per la produzione di 350.000 pulcini al mese, costruzione di 100 case in muratura e di interi villaggi in materiale locale a seguito dell'alluvione del 2000, incremento di piccoli allevamenti privati, sperimentazione di nuove colture… sono solo alcune delle iniziative sparse sul territorio capaci di mettere in moto l'economia di un intero comparto sociale.

Alla fine della sua vita inaugura una scuola a Maputo in memoria dei confratelli Camillo, Francesco e Oreste, martiri di una inutile guerra civile, caduti a Inhassunge (Quelimane) il 27.03.1989

Il Fondo Mondiale di Investimento (FMI) e il Banco Mondiale (BM) hanno stabilito in Mozambico un programma di aggiustamento strutturale che ha dato buoni risultati nel campo macro-economico, ma il 75% dei cittadini è rimasto nella sua povertà endemica.

P. Prosperino, con le sue iniziative, ha diretto la sua azione verso questa maggioranza solo sorvolata dai grandi progetti strutturali.

Per questo motivo P. Prosperino, come direttore esecutivo della UGC, creò la Cassa di Risparmio e di Credito ( la CPC , una cooperativa di credito legalmente riconosciuta dal Banco Centrale del Mozambico, dopo la sua morte), che sviluppa l'attività del micro-credito a favore della fasce di popolazione con un alto spirito di organizzazione comunitaria.

L'attività del micro-credito permete l'accesso a finanziamenti per i gruppi più poveri nelle zone rurali e suburbane favorendo la nascita di piccole imprese. I beneficiari sono le piccole cooperative che non riescono a fornire le garanzie pretese dal normale sistema bancario.

Il micro-credito facilita l'accesso a piccoli finanziamenti di impresari che vogliono iniziare nuove attività commerciali o produttive, sostituendo le normali garanzie con un impegno morale che obbliga i beneficiari alla restituzione dei prestiti.

Questo allargamento del credito a fasce sempre più grandi della popolazione sta ottenendo un risultato positivo e rappresenta la forma più percorribile di successo per migliorare le condizioni di vita nei paesi in via di sviluppo e nel combattimento contro la povertà.

Narrare la vita di P. Prosperino non significa soltanto raccontare un percorso esistenziale unico (di questo frate cappuccino e missionario), ma vuol dire riflettere su un chiaro esempio di presenza attiva nel Sud del mondo. Significa cimentarsi a leggere in forma nuova, partendo da un punto di vista specifico, i drammi che hanno martirizzato l'Africa in quest'ultimo secolo.

In questo senso la storia del Mozambico, con cui si intreccia negli ultimi 45 anni la vita di P. Prosperino, diventa una storia paradigmatica.

Brasile. Visita a Dom Helder Camara, ispiratore delle intuizioni sociali e cristiane della vita di P. Prosperino

Il Mozambico, una colonia portoghese sfruttata fino all'osso, ha ottenuto l'indipendenza nel 1975, dopo 13 anni di lotta contro il colonialismo.

Qualche anno più tardi ha conosciuto una lunga e sanguinosa guerra civile tra il partito marxista-leninista FRELIMO al potere e il movimento partiggiano della RENAMO di ideologia filo-occidentale appoggiato dai regimi del Sud Africa e della Rodesia.

A tre anni dalla sua scomparsa, il percorso storico di P. Prosperino diventa esemplare. Vale la pena di essere raccontato, studiato e divulgato tenendo presente lo scenario della storia sociale, politica ed economica del Mozambico con cui si è intrecciato in maniera indissolubile.

Da queste pagine on-line esprimiamo il vivo apprezzamento a Mario Lovaglio

per il progetto di un documentario sulla vita e opera di P. Prosperino Gallipoli, uomo d'azione, frate cappuccino, missionario in Mozambico.

Per lui la promozione umana e lo sviluppo erano annuncio di Cristo liberatore dell'uomo, ed evangelizzare era stimolare l'uomo a trasformare se stesso e il mondo per renderlo dimora umana di Dio!

fra fra