Lecce: tutto è cominciato là ! Nella ricorrenza del primo centenario della rifondazione della Provincia di Puglia i frati minori cappuccini hanno colto l'occasione per riflettere su loro stessi, sulle origine dell'Ordine, sul suo sviluppo, sugli ostacoli che hanno dovuto affrontare in seguito alle soppressioni, ma anche come hanno saputo rinascere più vigorosi di prima, nonostante il gelo all'interno della società dell'epoca, che voleva cancellare il nome di Dio. Nell'ambito delle celebrazioni si inseriscono due eventi importanti che appartengono alla sfera culturale: la mostra documentario-fotografica itinerante e il convegno storico. Quest'ultimo si articola in due giornate, la prima si è svolta a Lecce il 18 ottobre, l'altra a Bari il 3 novembre. La scelta di questi 2 luoghi capisaldi della storia cappuccina di Puglia non è casuale. A Lecce, infatti (anche se in realtà si tratta di Rugge, insediamento distante pochi chilometri, oggi non più esistente), nel 1533 viene fondato il primo convento cappuccino. A Bari nel 1908 è rinata la Provincia religiosa dopo il decreto della soppressione degli Ordini religiosi.
Fra Francesco Neri, nel suo intervento, ha evidenziato che la scelta dell'Università come sede del convegno ha l'intento di far conoscere la storia dei cappuccini, non soltanto ad una stretta cerchia di persone, ma anche a chi si occupa di storia e cultura. La storia dei cappuccini, infatti, riguarda anche la società, in quanto ciò che ha sempre caratterizzato i frati è stata la loro presenza tra la gente, senza distinzione di età, ceto sociale e cultura, trattando tutti allo stesso modo, sia il bambino di strada che il principe, seguendo così l'esempio di Cristo. Il Ministro provinciale ha ribadito che i frati sono cittadini tra i cittadini con lo sguardo rivolto al cielo.
La dott.ssa Milena Sabato, nella relazione su “Libri e frati cappuccini in Puglia in età moderna”, ha fatto notare che i cappuccini, sorti con uno spirito contemplativo e di servizio, solo in una seconda fase storica si sono interessati alla cultura, e si sono accostati ai libri utilizzandoli per la formazione. Antonio Mattia
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